unicobas

bacheca sindacale



---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: "Unicobas Livorno" <info@unicobaslivorno.it>
Data: 27/10/2020 10:40:56
Oggetto: NEWS 27/10/2020
A: "Unicobas Livorno" <info@unicobaslivorno.it>


NEWS 27/10/2020

 

NON SI DOVEVA TORNARE A CHIUDERE E COSTRINGERE ALLA DDI

I SINDACATI DI REGIME PRONTI ALLA SVENDITA:

DDI A SPESE DEI LAVORATORI

 

IL PROBLEMA NON SONO SOLO LE MISURE RESTRITTIVE. DENUNCIAMO LE VERE VERGOGNE: LA PRIMA E' CHE NON CI SI DOVEVA TORNARE.

Non si doveva andare verso un nuovo lockdown, MA BISOGNA CHIEDERSI PERCHE' CI STIAMO TORNANDO, QUALI SONO LE RAGIONI.

Uno schifo totale l'assenza, dopo 8 mesi di pandemia, di 56mila medici e di decine di migliaia di infermieri, la vergogna del mancato utilizzo da parte delle regioni di 4 dei 6 miliardi stanziati per la sanità, con solo 1200 terapie intensive in più ed altre 1400 finanziate ma sparite, quando sarebbe servito arrivare dalle 5000 di Febbraio ad almeno 15mila.

La scuola senza distanziamento a causa del famoso ridicolo metro statico (quando in un ufficio postale si entra al massimo in due per volta) e delle mancate assunzioni di personale docente ed ata per creare gruppi-classe di al massimo 15 alunni (oggi bisognerebbe scendere addirittura a 10).

La Dad-Did, lasciata deteriorare la situazione, come ultima scontata e voluta risposta alla faccia della scuola in presenza, rivogata intanto per ora agli studenti delle superiori. 

Infanzia, Primaria e Media con classi da 25  e più alunni in 30 metri quadri quando hanno avuto mesi interi di tempo per cercare locali integrativi e per dare una prima sistemata a quelli in uso, così che probabilmente dovranno chiudere anche queste.

I trasporti iper-affollati che sono i primi focolai di contagio, quando lo stato (esercito, polizia, carabinieri, finanza) possiede migliaia di pullman fermi nei garage.

 

LA SVENDITA SINDACALE SULLA DDI

 

Il Contratto collettivo nazionale integrativo (CCNI) per regolare la “didattica digitale integrata” è  arrivato alla firma. Per il momento hanno firmato Anief e Cisl Scuola, mentre Uil e la Gilda si sono dichiarati contrari e Flc-Cgil e Snals hanno deciso di prendere tempo per ora.

Questo contratto è una vera e propria truffa, impone la DDI, cioè il cosiddetto “lavoro agile”  per i docenti a loro spese. Non viene garantita la consegna in comodato del materiale necessario per effettuare la DDI (computer, schermo, etc,) Non vengono riconosciute le spese per la manutenzione della strumentazione informatica, le spese per la connessione e altre spese accessorie e soprattutto non si garantisce il docente nei confronti di danni dovuti ad hackeraggio informatico.

In questa situazione  in cui anche i sindacati di regime sono divisi, vista l'entità e quindi la pericolosità svendita, la CGIL diventa l'ago della bilancia ma purtroppo le dichiarazioni contenute nel comunicato stampa congiunto CGIL Nazionale e FLC CGIL lasciano poche speranze:

“Noi - aggiungono Fracassi e Sinopoli - faremo la nostra parte a partire dalla contrattazione nazionale integrativa sulla regolazione della didattica digitale integrata (DDI), che può rappresentare davvero un punto di svolta nel difficile rapporto di questi mesi tra organizzazioni sindacali e Ministero dell’Istruzione. La sottoscrizione del contratto - avvertono - dovrà per noi essere accompagnata da un forte impegno politico del Ministro per un confronto permanente e continuativo. Bisogna approntare le azioni necessarie per sostenere la formazione del personale e i docenti più in difficoltà in particolare i precari, in termini di strumentazione informatica e di costi delle connessioni”.

Il Contratto si compone di 7 articoli. Il primo individua i casi in cui si può ricorrere alla DDI e chiarisce che “fino al perdurare dello stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri l’attività didattica sarà effettuata a distanza attraverso la modalità di didattica digitale integrata, in forma complementare o esclusiva qualora dovesse disporsi la sospensione dell’attività didattica in presenza”.

Questo contratto cerca di propinare la DDI anche al personale in quarantena contraddicendo la legge che equipara tale condizione al ricovero ospedaliero, costringendo gli insegnanti a disposizione a operare in qualità di vigilanti passivi, funzione che non è prevista dal Ccnl.

Il comma 3  dell’articolo 1 chiarisce che “la DDI sarà svolta anche dal docente in quarantena fiduciaria o in isolamento fiduciario, ma non in malattia certificata, esclusivamente per le proprie classi, ove poste anch’esse in quarantena fiduciaria”.

Tuttavia nel caso in cui le stesse classi possano svolgere attività in presenza “il docente in quarantena o isolamento fiduciario, ma non in malattia certificata, svolgerà la DDI laddove sia possibile garantire la compresenza con altri docenti non impegnati nelle attività didattiche previste dai quadri orari ordinamentali”.

Un apposito articolo stabilisce infine che le istituzioni scolastiche debbano attivare “la necessaria formazione al personale docente sulla DDI, in conformità a quanto previsto dai vigenti CCNL di comparto”. Quindi “formazione in servizio” fatta fuori dell'orario di lavoro e senza essere remunerata.

 

IL MINISTERO DOPO LE PROMESSE DI PRONTA FIRMA DEI SOLITI NOTI

INVIA LA NOTA APPLICATIVA DEL CCNI SULLA DDI

 

Il Ministero ormai in mano a Max Bruschi, senza attendere la firma definitiva di convalida del CCNI sulla DDI (in base alla normativa vigente il contratto non è ancora valido perché hanno firmato solo Cisl e Anief che rappresentano solo una minoranza)  ha emanato ieri la nota 1934 applicativa del CCNI suddetto. Uno sgarbo enorme ed illegittimo che ormai non fa più neanche il solletico ai sindacati di regime pronti ad ingoiare tutto.

Infatti all'inizio della nota Bruschi afferma con arroganza: “L’ipotesi di contratto allegata, già sottoscritta da CISL e ANIEF, è a tutt’oggi in via di perfezionamento per quanto concerne le sottoscrizioni di quelle OO.SS. che, in sede di contrattazione, hanno dichiarato di condividerne nel merito i contenuti, fermo restando il completamento dell'iter previsto dalla normativa vigente.

In considerazione delle sopravvenute disposizioni normative nazionali, l’Amministrazione ritiene

improrogabile comunque la trasmissione dell’ipotesi, nell’interesse esclusivo di regolare la materia in parola a vantaggio delle istituzioni scolastiche, e dare alcune indicazioni che non si discostano da quanto ad ora pattuito.”

 

 

 

NEWS 27-10-2020.pdf