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NEWS 26/5/2020

 

CONCORSO STRAORDINARIO NON E' ANCORA DETTA L'ULTIMA PAROLA

 

Il vertice notturno di Conte non ha prodotto un testo ma solo un accordo generico. Il Ministero avrebbe preparato la bozza di un emendamento ma Orfini del PD lo definisce ‘irricevibile, per certi versi persino offensivo’.

Il concorso agostano per i 32mila precari da assumere è effettivamente uscito di scena, ma resta grande confusione sulle graduatorie da cui dovranno essere scelti i neoassunti, e soprattutto sulla ‘prova’ che dovranno sostenere: quella orale è diventata «scritta», i quiz sono diventati «domande a risposta aperta» ma con un eccesso di dettagli che rischiano di confondere ulteriormente la prova.  Azzolina vuole inoltre la garanzia che la prova venga comunque svolta entro l’autunno, mentre i docenti saranno in classe, aumentando ancora di più il disagio.

‘Abbiamo spiegato – prosegue Orfini – che quella bozza non era la mediazione che ci saremmo aspettati. La ministra ha scelto di andare in tv a dire che è tutto risolto e che l’accordo c’è, mostrando ancora una volta di non aver capito che fare il ministro significa costruire un consenso intorno alle proprio proposte, non cercare di imporle.”

Il risultato è che non c’è ancora un testo e se non arriverà una soluzione condivisa  l’unica soluzione possibile sarà approvare l’emendamento Verducci.

Intanto ovviamente crescono le critiche di tutti i sindacati della scuola: non possiamo trovarci a settembre con più di 200.000 supplenti annuali di cui la parte più “organica”,con tre anni e più di servizio, impegnata in una serie di prove ad ostacoli che ovviamente peseranno negativamente sul loro rendimento e sulla loro presenza a scuola.

 

 

La commissione del senato è convocata per stamattina. Si attende il nuovo testo. E domani è convocata l’aula di Palazzo Madama, dove il voto di fiducia è ormai scontato, visto che entro il 7 giugno il decreto deve essere convertito, pena decadere. Se il decreto 22 decadesse sorgerebbero enormi problemi perché contiene anche le norme su esami di stato e di terza media, graduatorie d'istituto, etc.

 

 

 

ESAME DI STATO: NON SI TROVANO I PRESIDENTI DI COMMISSIONE

 

Mancano i presidenti di commissione per gli esami di maturità e prende forma lo spettro della precettazione. La decisione del ministero di svolgere gli esami in presenza sta scatenando il panico tra i diretti interessati. Ciò ha comportato una forte riduzione del numero delle domande degli aspiranti presidenti anche perché un numero cospicuo di dirigenti scolastici, pur essendo tra quelli obbligati a presentare la domanda, non lo ha fatto.

Una soluzione potrebbe essere quella della precettazione degli aventi titolo che non hanno presentato la domanda ma per fare questo sarebbe necessaria la previa emanazione di un provvedimento legislativo ad hoc.

Numerosi problemi sorgono poi analizzando il protocollo anti-Covid-19, per esempio  l'autodichiarazione redatta utilizzando il modulo allegato. Con tale autodichiarazione bisognerà  che il candidato e l'eventuale accompagnatore certifichino l'assenza di sintomatologia respiratoria o di febbre superiore a 37.5°C , etc., in sostanza i soggetti interessati dovranno autocertificare il proprio stato di salute. E ciò è in contrasto con le disposizioni contenute nell'articolo 46 del decreto del presidente della repubblica 445/2000.

Scandaloso che tra i soggetti che hanno stilato il protocollo manchi l’Inail. Tutte le categorie che hanno riaperto le attività lo hanno fatto seguendo il protocollo Inail, la scuola no.

Bisogna poi tener conto che siamo ancora in fase due e che la modalità di lavoro agile è stata prorogata. Quindi vanno contrattati i contingenti di personale ATA che deve lavorare in presenza in questo periodo e nel periodo degli esami, con criteri di turnazione e di eventuale esonero. Non è che tutto il personale ATA deve essere contemporaneamente in presenza.

 

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